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Cosa Cucino questa sera?

Cari lettori, mi presento, sono Omar Gamberini, lavoro come dipendente in una famosa ditta della mia città (Bologna) e oggi, grazie all’eredità che mi hanno lasciato i miei nonni titolari di un ancor più famoso ristorante sito a pochi chilometri da Bologna stessa, sono qui a presentarvi il mio nuovo blog di cucina! Il mio desiderio è quello di condividere con voi tutte le esperienze e le emozioni che riesco a raccogliere ogni volta che, nel tempo libero, mi “diletto” con i fornelli.

Di fatto, sono un “dilettante” in cucina nel senso stretto del termine, e non me ne preoccupo più di tanto, visto che vivo la mia vita serenamente e non ho ambizioni di partecipare a programmi in tv, né di scrivere libri o vincere premi. Il premio più significativo che io possa ricevere è il complimento dei miei commensali: amici e parenti, infatti, mi regalano ogni volta la loro preziosa pazienza, arricchita di commenti, spunti di riflessione e opinioni costruttive che non possono far altro che arricchire il mio bagaglio di esperienze in cucina. Il mio problema quotidiano? “Cosa cucino questa sera?” è la domanda che mi attanaglia e mette in moto un lungo processo di ragionamenti che, ovviamente, partono dal riflettere su quali ingredienti io disponga per cucinare e, in seconda sede, quali “sensazioni” io porti nel cuore.
Eh sì, perché – non ricordo il nome – ma c’era un poeta che diceva che “un giorno ti lascia nel momento in cui inizi a pensare all’altro che deve spuntare”, o qualcosa del genere. Io durante il giorno penso a cosa portare sulla tavola. E, ci crederete!, nel momento in cui sparecchio la mia tavola, la immagino già come sarebbe al pasto successivi. Questo rincorrere il mio desiderio di appassionarmi in cucina è uno dei motivi per i quali la mattina, serenamente, mi alzo per compiere i miei doveri e inseguire i miei piacere. Sarà romantico, lo so!, sicuramente non sono l’ultimo dei romantici nel ribadire che i sogni in cucina si realizzano per davvero. Da oggi, sfrutto questo bellissimo strumento chiamato “internet” non solo per condividere con voi le mie ricette e le mie vicissitudini in cucina, ma anche per avere un punto di riflessione con me stesso, dato che la luce soffusa del monitor del mio computer riesce a farmi fare “mente locale” lasciandomi la concentrazione giusta per riordinare le mie idee da chef. Buona lettura!

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Recensione del libro “L’Uovo Alla Kok”

Oggi voglio parlarvi di un bellissimo libro che ho letto e riletto più volte, non tanto per la mia poca passione per la letteratura (purtroppo, preferisco il cinema..!), quanto per la mia passione per la cucina. Il libro è “L’Uovo alla Kok”, fu scritto da Aldo Buzzi nel 1979 e lo trovate facilmente in vendita nelle migliori librerie della vostra città. Aldo Buzzi, originario di como e deceduto pochi anni fa, è uno degli autori italiani più stimati del Novecento; ha lavorato anche nel cinema e diversi saggi letterari sono dedicati alle sue opere.

L’Uovo alla Kok è una delle sue opere migliori, un libro che ti fa immergere tra le pagine e, con un pizzico di fantasia, ti lascia travolgere da un senso di trasporto nei luoghi e nei tempi raccontati. Per me, questo processo di immaginazione è molto semplice, visto che il libro è raccontato in prima persona dallo stesso autore ed è ambientato in ristoranti, bettole e caffé. Tema del libro, potete immaginarlo, è la cucina: nelle ricette, nei servizi e nelle località dove essa viene consumata. E’ una sorta di diario di viaggio tra la cucina italiana.

omar gamberini blog
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Aldo Buzzi descrive in maniera semplice, e assolutamente non tecnica – quindi, “digeribile”, i pregi e i difetti dei posti di ristorazione che lui visita, il più delle volte da solo. La solitudine diventa spesso e volentieri compagnia, visto che gli chef, o gli altri clienti dei ristoranti, bettole e caffè, condividono piacevoli chiacchierate sulla cucina del posto. Il libro, a conti fatti, è una miniera di consigli e segreti in cucina. Dai piatti più semplici, come l’insalata (ebbene sì, anche lei ha i suoi segreti nella ricetti), a quelli più straordinariamente tipici, come il mitico brodo di carne all’abruzzese, che l’autore del libro degusta in un ristorante nella città di Teramo e lo definisce essere uno dei modi migliori di cucinare il brodo in Italia. Questo excursus dal nord al sud del Paese viene raccontato con un linguaggio sobrio e con uno stile che tende ad aumentare l’interesse del lettore; pagina dopo pagina, come se fosse un giallo della migliore tradizione, è impossibile staccare gli occhi dalla lettura di questo libro, che il sottoscritto Omar Gamberini si sente di consigliare (non per fare l’avvocato del diavolo!) a tutti coloro che non sono amanti delle ricette in cucina ma semplicemente amano avere tra le mani un buon libro da sfogliare con piacere e, è proprio il caso di dirlo, con tanto gusto!